La sanità è presa d’assalto, perché è un mercato enorme, 111 miliardi, 26 soltanto di farmaci, 16 o 17 a carico del servizio sanitario pubblico. Il direttore dell’istituto «Mario Negri»: il privato è importante, ma certe spinte creano privilegio e potere. Riducendo gli sprechi aumenta la possibilità di controllare
di Giampiero Rossi – CORRIERE DELLA SERA
«Se riduciamo le spese, tagliando quelle inutili ed eliminando gli sprechi, riduciamo drasticamente il campo. E con le maglie più strette e una torta più piccola, c’è meno spazio anche per la corruzione». Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto Mario Negri, voce nobile e autorevole della medicina e della farmacologia italiana, inizialmente sorride quando gli si chiede di commentare l’ennesimo scandalo della sanità lombarda. Poi, però, il tono cambia. Per almeno due motivi: «Perché io sono davvero garantista e so che a volte queste vicende si chiariscono e finiscono in niente» e anche perché «è inutile soffermarci sul singolo caso, ma dobbiamo tutelare il valore del nostro sistema sanitario, che ogni giorno offre cure a milioni di persone».
Professor Garattini, però il libro nero dei singoli episodi ha molte pagine: Poggiolini, Poggi Longostrevi, Maugeri, San Raffaele, Mantovani, senza dimenticare casi come quello della clinica Santa Rita…
«Purtroppo, e non fa piacere constatarlo, la sanità è presa d’assalto, perché è un mercato enorme, 111 miliardi, 26 soltanto di farmaci, 16 o 17 a carico del servizio sanitario pubblico. È diventato un grande business e questo che mi preoccupa più del singolo caso».
( … continua sul CORRIERE DELLA SERA del 17/02/2016)
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