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Farmaci fascia C, Liberi farmacisti: “il Ministro va a cena con la lobby”

Metti una cena di gala, i farmacisti, il ministro della Salute e la prospettiva di liberalizzare i farmaci di fascia C. Metti il ministro che dice “vendere farmaci non è come vendere mortadella”. Metti i liberi farmacisti che saltano sulla sedia e denunciano: “Il ministro della salute va a cena con lobby”. Ed ecco che la polemica sulla possibilità di portare la vendita dei farmaci di fascia C con ricetta fuori dalle farmacie riprende vita. Non c’è accordo su questo tema e la possibilità di una ventata liberalizzatrice si allontana ogni volta di più.

23 novembre 2015 – help consumatori

La querelle questa volta è scoppiata a partire dalla partecipazione del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin alla presentazione della rivista FarmaMagazine organizzata da Federfarma Roma. La cronaca dell’evento è sul sito Farmacista33, che raccoglie la posizione del Ministro sulla vendita dei farmaci di fascia C fuori dalla farmacia: “Il ministro si è soffermato anche sulla ventilata liberalizzazione della fascia C che è tornata ad aleggiare con le audizioni in corso alla Commissione industria del Senato sul Ddl concorrenza – si legge su Farmacista33 – Lo ribadisco, ha detto Lorenzin «vendere farmaci non è come vendere mortadella» con riferimento a una sua recente battuta che ha suscitato molte polemiche. «Da un lato facciamo una politica per l’appropriatezza dell’uso dei farmaci, ma dall’altro pensiamo di far diventare il prodotto farmaceutico di largo consumo. Invece, dobbiamo diminuire la domanda di farmaci e non aumentarla», ha sottolineato ribadendo la sua ferma opposizione alla vendita dei medicinali con ricetta nei supermercati”.

La partecipazione alla serata e le dichiarazioni del Ministro non sono però sfuggite al Movimento Nazionale Liberi Farmacisti che denuncia: “Accade in Italia che un’associazione sindacale che rappresenta i titolari di farmacia organizzi una cena di gala a Roma, accade in Italia che un Ministro della Salute decida di andarci accompagnata dal Presidente della Regione Lazio Zingaretti. Accade in Italia che quel Ministro della Salute decida di fare un lungo intervento e, dimenticandosi del proprio ruolo istituzionale, prenda la parola per difendere gli interessi di chi lo ha invitato. “La fascia  C rimanga in farmacia”. “Vendere farmaci non è come vendere mortadella”. “dobbiamo diminuire la domanda di farmaci e non aumentarla” Mettendo da parte qualsiasi giudizio di opportunità sul fatto se sia o meno giusto che un Ministro della Repubblica si rechi ad una cena di gala organizzata da una delle più potenti lobby in Italia, scartando qualsiasi valutazione circa l’ostentazione palese della vicinanza a questa lobby, non si può tacere – dicono i Liberi farmacisti – sull’impreparazione dello stesso Ministro”.

Quello che la sigla torna a ribadire è che i farmaci di fascia C sono soggetti a prescrizione del medico: “L’eventuale liberalizzazione dei farmaci di fascia C non potrebbe portare a nessun aumento della domanda di farmaci, perché questa è anelastica essendo legata alla prescrizione del medico – dice il Movimento – Non può aumentare. Per quanto riguarda la mortadella si ricorda la gentile Ministra che i farmaci SOP e OTC liberalizzati nelle parafarmacie o nei corner dei supermercati (il 15% del totale) debbono essere venduti in reparti separati e non in mezzo ad altri articoli, mortadelle comprese”. I cittadini pagano di tasca propria per questi farmaci con obbligo di ricetta: “Sono finiti gli argomenti per giustificare la rinuncia a 500 milioni di risparmio per i cittadini, a 3000/3500 nuove aziende, 5000 nuovi posti di lavoro, 700 milioni d’investimenti”, dice il Movimento nazionale liberi farmacisti.

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Redazione Fedaisf

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