I volontari per la sperimentazione di nuovi medicinali sono soprattutto lombardi: tanti milanesi, seguiti da varesini e comaschi, di sesso maschile (il 75%) e perlopiù giovani
Due giorni da cavia in una clinica svizzera per 1000 franchi. Ma se il farmaco da sperimentare richiede uno studio più complesso il cachet sale e si può arrivare ad intascarne anche tremila. Sono quasi tutti lombardi i duecento nominativi che figurano in un registro conservato in una stanza dell’Ufficio del Farmacista Cantonale a Mendrisio, dove è scritta la storia dei tanti italiani di confine che nei mesi scorsi hanno provato per primi, sulla propria pelle, farmaci sperimentali in cambio di moneta elvetica. Tanti milanesi, seguiti a ruota da varesini e comaschi, di sesso maschile (il 75%) e perlopiù giovani; ma ci sono anche anziani e persone di mezza età che approfittano della circostanza per risparmiare sul costo del ticket che un check up completo, come quello cui vengono sottoposti prima dei test, comporterebbe per le loro finanze.
( … continua su CORRIERE DELLA SERA MILANO / CRONACA 27 settembre 2015 – di Gianluca Mattei)