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Da Janssen, una risposta concreta alla crisi umanitaria dei rifugiati

Lancio di una piattaforma online per permettere ai dipendenti Janssen di fare una donazione. Le donazioni saranno dirette a Save the Children per rispondere in tempi rapidi alla crisi dei rifugiati. Sarà possibile donare “cibo per un giorno” ad un bambino fuggito dalla guerra e dalla povertà estrema, costretto a dormire in un campo profughi o all’aperto.

Mar, 22/09/2015 – Janssen

Ogni giorno migliaia di profughi cercano sicurezza e sollievo dalla sofferenza. In questo momento, oltre 4 milioni di rifugiati siriani sono fuggiti dal loro Paese dando origine ad una delle più grandi crisi umanitarie degli ultimi 25 anni (dati UNHCR).

Per far fronte a questa grave situazione, Janssen con Johnson & Johnson Corporate Citizenship Trust (Trust) ha avviato una serie di interventi di carattere sanitario e umanitario per alleviare la difficile situazione dei rifugiati e per aiutarli a trovare sicurezza e sollievo dalla sofferenza.

A supporto di questo approccio globale alla crisi, Trust sta collaborando, insieme al partner globale di J&J Save the Children, al lancio di una piattaforma online per permettere ai dipendenti Janssen, azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, di fare una donazione. Le donazioni saranno dirette a Save the Children per rispondere in tempi rapidi alla crisi dei rifugiati.

Tramite questo strumento online, sarà possibile donare “cibo per un giorno” ad un bambino fuggito dalla guerra e dalla povertà estrema, costretto a dormire in un campo profughi o all’aperto. Tramite i fondi raccolti, Save the Children acquisterà latte e pane, nonché alimenti non deperibili fonte di proteine. Inoltre, le donazioni serviranno per portare l’acqua potabile ad una comunità di 800 persone che vivono ancora in Siria, o fornire a madri e bambini, che dormono nei campi profughi o all’aria aperta, un kit per l’igiene personale.

“Siamo orgogliosi di poter fornire il nostro contributo alla grave situazione dei rifugiati che negli ultimi mesi sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti – ha affermato Massimo Scaccabarozzi, Presidente e Amministratore Delegato di Janssen Italia– Perciò è fondamentale dare una risposta concreta e rapida alla crisi umanitaria, a partire proprio dalla nostra azienda. Mi auguro che, anche grazie alle nostre donazioni, Save the Children riesca ad alleviare le sofferenze di queste persone che hanno già sofferto abbastanza nel loro paese di origine”.

Save the Children sta lavorando lungo la rotta di transito dei rifugiati, offrendo sostegno ai campi profughi della Giordania, del Libano e dell’Egitto attraverso la fornitura di protezione, istruzione, cibo, assistenza e riparo. Nei cosiddetti paesi di transito, come la Grecia, l’Italia e la Serbia, l’organizzazione internazionale sta lavorando nei campi profughi formalmente riconosciuti e in quelli cosiddetti “informali” per fornire tende, kit per l’igiene e cibo. Inoltre, ha istituito un hub di coordinamento per rispondere a problemi critici come il traffico, gli abusi e lo sfruttamento dei minori.

Le aziende del Gruppo Johnson & Johnson e la Johnson & Johnson Corporate Citizenship Trust (Trust) hanno già avviato molteplici interventi sanitari a sostegno della difficile situazione dei rifugiati siriani nel corso degli ultimi anni, tra cui:

Giugno 2015: donazione di prodotti farmaceutici in favore dell’organizzazione per gli aiuti umanitari ANERA a sostegno dei campi profughi in Libano;
Maggio 2014: donazione di attrezzature per i traumi all’Associazione DePuy Synthes Middle East in favore del progetto cure chirurgico – ricostruttive di Medici Senza Frontiere svolto nel campo profughi di Zaatari in Giordania, per un valore complessivo di 1.4 miliardi di dollari;
2013: Il Trust ha riprogrammato le sue sovvenzioni (137.000 dollari) a favore della risposta umanitaria della Fondazione Aga Khan (AKF) in Siria, a sostegno della salute di neonati e bambini e a favore di programmi di prevenzione sulle malattie trasmissibili nel distretto di Salamieh in Siria.

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Redazione Fedaisf

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