12 MAG – Tra i luoghi comuni da sfatare in campo sanitario, il fatto che lo stato italiano spenda troppo per i medicinali: “L’ Italia (spesa pubblica procapite) paga infatti il 27% in meno degli altri Big Ue, oltretutto con prezzi dei farmaci più bassi del 15-20%”. Lo ha spiegato Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria, nel convegno ‘Il governo della spesa’, che si è svolto oggi a Bologna durante il Festival della Scienza Medica.
Altro mito da sfatare, che la farmaceutica pesi sulla sanità in maniera consistente: se si considera il problema della spesa sanitaria nel suo complesso, ha aggiunto Scaccabarozzi, si nota che un anno di assistenza farmaceutica costa 270 euro, mentre un giorno in ospedale circa 1.000. Inoltre per ogni euro speso in vaccinazione si generano risparmi – per malattie evitate – pari a 24 euro. “Già da questo – ha commentato Scaccabarozzi – si può capire come si possono fare i risparmi”.
Se un farmaco fa risparmiare ad esempio un trapianto di fegato, come nel caso dell’ epatite C, e quel risparmio si mette nel farmaco, si vede ad esempio quanti pazienti si riescono a trattare. “Oggi ci sono categorie di farmaci che con pochi centesimi al giorno fanno sì che non ci siano più interventi chirugici di resezione di ulcera gastroduodenale, che sono tanto invalidanti e costavano giorni e giorni di ricovero”.
“Probabilmente oggi i farmaci costano più di quanto costavano 50 anni fa – ha osservato ancora il presidente di Farmindustria – c’è da dire però che la ricerca è diventata sempre più costosa, sviluppare un farmaco costa oltre 2 mld e ci vogliono dieci anni di investimenti. Oggi si continua a guardare al farmaco come un attività a se stante – ha concluso Scaccabarozzi – e non come una parte del sistema”.