TRANI – Un chimico ed un’altra dipendente della casa farmaceutica Mistral patteggiano 2 anni di reclusione, col beneficio della pena sospesa, e l’azienda irlandese risarcisce 750mila euro ai familiari di Teresa Sunna, la 29enne tranese avvelenata il 24 marzo 2012 da nitrito di sodio confezionato per errore in una busta con l’etichetta sorbitolo (l’innocua sostanza zuccherina che si somministra per l’esame diagnostico su eventuali intolleranze alimentari).
L’avvelenamento avvenne nell’ambulatorio del gastroenterologo barlettano Ruggiero Spinazzola che aveva acquistato la confezione via internet, risparmiando così una manciata di euro. Alla luce di quanto ricostruito dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani Michele Ruggiero che coordinò l’attività dei Carabinieri del Nas, l’errore nel confezionamento avvenne nella sede – non certo modello svelarono le indagini – della R&D Laboratories, meglio nota come Mistral.
Tuttavia al dr. Spinazzola fu contestata la «mancata rigorosa verifica, a fronte del canale di approvvigionamento, dell’effettiva corrispondenza del prodotto ricevuto per posta dalla Mistral con quello della scheda tecnica di accompagnamento, nonché il mancato accertamento della data di scadenza del prodotto, assente sul pacco postale e sulla scheda analisi, e l’imprudente ed imperito utilizzo della sostanza somministrata senza una diretta preventiva rivalutazione anche solo visiva/olfattiva». Il medico fu pure accusato di «somministrazione di medicinali guasti» in quanto nel suo studio furono trovate medicine scadute, non isolate ma confuse con quelle ancora somministrabili.Spinazzola non ha optato per alcun rito alternativo. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Trani, Rossella Volpe, l’ha rinviato a giudizio: il processo a suo carico inizierà il 26 giugno.
Teresa Sunna non fu l’unica a bere nitrito di sodio la mattina del 24 marzo 2012. Grazie ad un antidoto di pochi euro somministrato nel centro antiveleni dell’ospedale «Dimiccoli» di Barletta scamparono alla morte la 35enne Anna Abbrescia, di Altamura, e la 62enne Addolorata Piazzolla, di Margherita di Savoia. La pena patteggiata dagli imputati d’oltremanica copre anche le gravi lesioni delle due donne. Per ognuna di loro la Mistral ha corrisposto un risarcimento di 90mila euro.
Il procuratore della Repubblica di Trani Carlo Maria Capristo definì «imprudente ed avventato» l’acquisto del sorbitolo via web, avvenuto dal sito eBay a mezzo di uno spedizioniere barlettano scagionato dalle iniziali accuse. Secondo la Procura il gastroenterologo avrebbe dovuto acquistare il sorbitolo da canali istituzionali; in pratica da una farmacia e non da internet.
Martedì, 18 Marzo 2014 – La Gazzetta del Mezzogiorno.it