Stupisce che il Dott. Antonio Clavenna, Medico farmacologo, ricercatore presso il Laboratorio per la Salute Materno-Infantile dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” di Milano dove è responsabile dell’Unità di Farmacoepidemiologia e dove si occupa della valutazione dell’uso razionale dei farmaci nei bambini, possa utilizzare/riportare parole come “grossolanamente” per descrivere argomenti molto delicati che hanno a che fare con l’utilizzo dei farmaci generici nei bambini. Inoltre ci piacerebbe sapere da quale fonte bibliografica attinge questa quasi sicurezza sui farmaci generici utilizzati in pediatria visto che i dati sono praticamente inesistenti proprio perché la legge non prevede l’inserimento dei bambini nei protocolli di studio.
Inoltre il farmaco generico in Italia non consente un risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale né consente un risparmio per il cittadino.
– Nel primo caso perché lo Stato paga sempre lo stesso prezzo sia per il generico sia per il relativo brand scaduto di brevetto. Il generico non è, e non sarà mai una opportunità di risparmio per lo Stato finché i generici costeranno come i farmaci che hanno perso il brevetto (liste di trasparenza).
– Nel secondo caso perché il risparmio viene efettuato sul confronto tra prezzi reali che quì non esistono. Cioè, non esiste più il vecchio prezzo del brand ma un nuovo prezzo del brand scaduto di brevetto che si confronta con il generico. Inoltre il risparmio è sempre stato costruito, e continua ad essere costruito, sul confronto tra prodotti uguali che quì non abbiamo. Lo scorso maggio 2012, in un comunicato stampa sulla discussione di farmaci generici avvenuta in Senato, l’Agenzia parlamentare AGENPARL asseriva che: “Sono ancora diversi i nodi da sciogliere per consentire il decollo dei farmaci generici. Dalla qualità all’efficacia terapeutica alla sostituibilità…”. Con tali dichiarazioni – in presenza dello stesso ex Ministro Renato Balduzzi – è difficile sostenere un risparmio tra prodotti che uguali non sono. Da sottolineare anche che Il Sistema Sanitario Nazionale non solo non risparmia con i generici, ma spende di più sulla minor spesa