By Giacomo Giannecchini on 14 gennaio 2013 Quelli che la Farmacia
Anno nuovo, vita nuova. I vecchi adagi sono sempre attuali almeno che non si parli di farmaci equivalenti. L’anno nuovo infatti non cambia assolutamente la tendenza degli italiani a non fidarsi dei farmaci generici. I pazienti non si fidano dei prodotti diversi da quelli che sono abituati ad assumere regolarmente: agli italiani non piacciono i cambiamenti. Nemmeno i medici prescrivono con gioia gli equivalenti, secondo le statistiche. Anche negli Usa le cause della diffidenza sono le stesse, ma da loro la copertura del mercato da parte dei generici raggiunge vette attorno all’ottanta per cento, da noi siamo ancora al di sotto del venti per cento. Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici, ha dichiarato: ”Occorre vincere la diffidenza quella dei pazienti ma sopratutto dei medici, che devono prescrivere sin da subito il farmaco generico”. Una grande occasione è stata persa in questo senso quando si stava lavorando al disegno di legge per rendere obbligatorio la prescrizione per principio attivo: tutta la carica rivoluzionaria è rientrata rapidamente di fronte alle proteste di Farmindustria che si vedeva costretta a ridimensionare il proprio mercato e ad effettuare diversi licenziamenti. Molti avanzano dubbi sulla qualità dei farmaci generici, ma gli studi e le dichiarazioni in merito sono spesso contrastanti. Invece Giacomo Milillo della Fimmg ha puntato il dito sulla scarsa informazione che i medici ricevono in merito ai farmaci equivalenti: ”Siamo comunque responsabili di cio’ che accade al paziente, quindi se non siamo informati a fondo sul farmaco preferiamo non prescriverlo”. Per ora non sembra esserci la volontà di cambiare in maniera definitiva, si va per tentativi e si mantengono i prodotti “di marca” in competizione con quelli “equivalenti” come se fossero status symbol. Solo il 17% degli italiani usa gli equivalenti, ma la cifra è destinata a crescere?
Vedi: http://www.federaisf.org/Start/HDefault.aspx?Newsid=7301