Più della metà dei medici di medicina generale nota che i pazienti, a causa della crisi economica, trascurano il proprio stato di salute. È quanto sostiene il 65% dei medici, che salgono al 71,6% al Sud e nelle Isole, in un’indagine, condotta dal Centro studi Fimmg su un campione significativo di 1.050 medici, presentata in occasione del 67° Congresso nazionale della Fimmg, in corso a Villasimius. Metà dei medici intervistati ha la percezione che molti dei loro assistiti abbiano perso il lavoro e, secondo il 43%, molti fanno fatica ad arrivare a fine mese con le spese, la situazione peggiora al Sud e nelle isole dove la quota sale al 63% e al 60,3%, rispettivamente. Infatti, esprimono disappunto per la spesa dei vari ticket sanitari, come segnalano nove medici su 10, e il 67,6% sa che i propri assistiti non vanno dal dentista e il 64,7% che non chiede permessi dal lavoro per le visite mediche per non mettersi in cattiva luce con il datore di lavoro. Il tutto spiega perché l’88% dei medici vede i propri pazienti stressati.
«I risultati della ricerca» spiega Paolo Misericordia, responsabile del Centro studi Fimmg «dimostrano che la crisi incide sul destino della salute della popolazione, che aumenta le diseguaglianze accentuando la divaricazione dei contesti sociali, che è in grado di condizionare il lavoro e la funzione del medico di medicina generale». E aggiunge: «In interi settori della popolazione si assiste alla rinuncia consapevole ad accedere a prestazioni sanitarie anche quando prescritte o comunque necessarie e quasi tutti gli indicatori convergono nell’affermare che il Sud e le Isole sono le aree maggiormente penalizzate».
4 ottobre 2012 – DoctorNews