L’obiettivo è richiedere il diritto di replica rispetto al servizio Ricettopoli andato in onda il 22 marzo nella trasmissione Le Iene. Ma nella lettera che Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg, ha inviato a Mediaset vengono già contestati alcuni dei punti emersi nel programma. «Non è affatto vero» si legge «che la sostituzione di un farmaco generico con un altro farmaco generico determini maggiori costi per le casse dello Stato. Dei 4.642 farmaci generici compresi nella lista di trasparenza con i prezzi di vendita, il 47% ha un prezzo al pubblico superiore a quello di riferimento e la differenza è a carico del paziente». Inoltre, aggiunge Milillo, «non è nemmeno vero che l’Aifa ha sostenuto che i farmaci generici sono tutti uguali, in nessun documento. I farmaci generici sono essenzialmente simili e devono dimostrare la bioequivalenza, cioè la garanzia di un profilo di biodisponibilità simile tra farmaco generatore e generico». Il medico «non è in grado di valutare l’equivalenza dei farmaci, ma può valutare nella pratica la risposta alla terapia del singolo soggetto. Quindi tra i 4.642 farmaci in commercio, sceglierà quelli che, nell’uso quotidiano, ha valutato come idonei alla sua pratica clinica». D’altra parte, «la dicitura non sostituibile è l’unico sistema, salvo rare eccezioni, che il medico ha per garantire al cittadino la migliore assistenza farmaceutica, ed è doverosa quando il paziente è sottoposto a più terapie consecutive, magari prescritte da medici differenti. Ciò prescinde dalla scelta della tipologia di farmaco e dalla sicurezza pacifica dei farmaci generici».
3 aprile 2012 – DoctorNews