Il dato è la risultanza di quanto spendono in più gli ospedali pubblici rispetto al privato per le stesse prestazioni. I ricercatori avvertono: "Abbiamo tenuto conto di quei servizi in più che il pubblico è obbligato a garantire. Ma la differenza resta molto elevata". Calabria, Sardegna e Campania le peggiori
01 DIC – Un uso poco efficiente delle risorse con miliardi che continuano ad andare in fumo. Dal Nord al Sud del Paese. Sia nelle Regioni a statuto ordinario che in quelle a statuto speciale. E così la maglia nera delle inefficienze va alla Calabria e alla Sardegna (rispettivamente con percentuali del 46,4 e del 41,8), seguite dalla Campania e dal Lazio (rispettivamente al 41,7% e al 41,3)%. Ma non va meglio nella provincie autonoma di Bolzano e in Valle d’Aosta dove le percentuali di inefficienza si attestano su valori del 36,5% e del 35,9%.
A distanza di dodici mesi dal precedente Rapporto, la nona edizione di “Ospedali & Salute 2011”, promossa dall’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) conferma sull’ospedalità pubblica uno scenario a tinte fosche: le inefficienze tradotte in soldoni costano ben 12,847 miliardi di euro l’anno.
Il Rapporto – realizzato dalla società Ermeneia e presentato oggi a Roma presso la Camera dei Deputati – come ogni anno, non solo fa il punto sull’andamento degli ospedali pubblici, privati accreditati e delle cliniche private, monitorando comportamenti e valutazioni delle prestazioni utilizzate dai cittadini, ma valuta anche la quota di inefficienza sommersa delle strutture pubbliche italiane. E quest’anno si presenta con una novità: sono state fotografate oltre alle "defaillance" dell’ospedalità pubblica nelle 15 Regioni a statuto ordinario, anche quelle delle 6 Regioni a statuto speciale.
Per valutare l’efficienza delle strutture pubbliche, ha spiegato Nadio Delai, direttore di Ermeneia, sono stati messi a confronto i costi reali (così come risultano dai bilanci consuntivi), sostenuti dalle Aziende ospedaliere e dagli ospedali a gestione diretta con i costi teorici, calcolati però sulla base del sistema dei Drg (utilizzato al momento solo nella sanità privata accreditata). Sono state applicate però anche alcune correzioni di costo in più, riconosciuto al pubblico in quanto svolge attività aggiuntive. Si è potuto così misurare lo scostamento rilevante tra i costi così calcolati (e qui