Le farmacie toscane dicono no alle gare regionali per classi di equivalenza. È l’esito dell’assemblea che domenica ha raccolto a Montecatini più di 400 titolari sugli 880 presidi della regione. All’ordine del giorno, come si ricorderà, la linea da intraprendere davanti alle pressioni della giunta toscana per dare via libera a un nuovo modello di gestione dell’assistenza farmaceutica, in cui il servizio sanitario regionale acquista direttamente (tipo Pht) i farmaci di fascia A con bandi di gara per categoria terapeutica, branded e generici assieme e vinca chi offre il prezzo più basso, e le farmacie che dispensano sul territorio in cambio di un "fee" per confezione (come nella dpc). «Sono mesi che la giunta preme per avviare un tavolo con le farmacie in modo da mettere in piedi il modello» spiega il presidente di Federfarma Toscana, Marco Nocentini Mungai «l’assemblea di domenica serviva a capire quale fosse l’orientamento dei titolari». L’esito non poteva essere più chiaro: più dell’80% dei presenti ha detto no alle gare, almeno per il momento. «Giovedì» prosegue Nocentini «il Consiglio regionale del sindacato recepirà le indicazioni e dettaglierà la linea da tenere con la giunta. Per ora esprimo grande soddisfazione per com’è andata l’assemblea, partecipazione e relazioni hanno dimostrato che da parte dei titolari ci sono sensibilità e responsabilità per il momento che stiamo attraversando». Commenti positivi anche da Federfarma nazionale: «È stato raccolto il nostro invito» dice il presidente del sindacato, Annarosa Racca (foto) «la settimana scorsa in un incontro con i presidenti provinciali della Toscana li avevamo invitati a insistere con la Regione perché mettesse da parte distribuzione diretta e altri progetti per puntare invece sulle farmacie del territorio, che fanno risparmiare. Ora interverremo anche noi per ricordare che ogni confronto su tematiche come la remunerazione per pezzo vanno affrontati soltanto nella cornice della nuova Convenzione».
15 novembre 2011 –