In una società che ha smarrito i riferimenti morali ed etici, laddove i colposi silenzi e le drammatiche inefficienze delle istituzioni – quali il Ministero del Lavoro, il Ministero della Salute, i sindacati – hanno permesso di buttare nel baratro dell’indigenza ben 15.000 famiglie facendo loro perdere il sostentamento da lavoro, secondo Federaisf l’unico riferimento morale ed etico oggi presente nel Paese è rappresentato dalla Commissione della Conferenza Episcopale Italiana per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace presieduta da mons. Giancarlo Bregantini.
Mons. Bregantini
È questo l’aspetto più significativo emerso dal Congresso della Federaisf che si è tenuto il 5 novembre a Napoli presso la Facoltà di Farmacia dell’Università Federico II.
Federaisf intende fare propria l’affermazione del card. Bagnasco secondo cui il lavoro è un diritto di cui va riconosciuto il suo primato sul capitale e il primato dell’uomo sul lavoro.
Il Congresso ha denunciato una disinvolta gestione delle risorse da destinare agli ammortizzatori sociali da parte del Ministero del lavoro che concede mobilità alle aziende farmaceutiche, con floridi bilanci e con protezioni brevettuali sconosciute ad altri settori, solo sull’ipotesi di improbabili perdite di fatturato in un settore economico dove non esiste alcuna ombra di crisi.
Ciò è immorale ed antisociale visto che sottrae discrezionalmente risorse che potrebbero salvare numerose aziende in crisi “vera”.
La riduzione, o peggio ancora la soppressione, del Servizio di informazione scientifica sui farmaci e del Servizio di Farmaco-vigilanza espletato dagli informatori scientifici sta mettendo a rischio la salute di tutti i cittadini italiani.
Di fronte ai continui sacrifici imposti al paese dalla crisi internazionale, è legittimamente insostenibile oltreché destabilizzante che le aziende che hanno soppresso il Servizio possano continuare a detenere l’Autorizzazione all’immissione in commercio (A.I.C.) e le azi