Ogni volta che si discute di generici si finisce sempre lì: la sostituibilità in farmacia. E’ il dente su cui batte la lingua dei medici di famiglia quando sondaggi e cifre mettono in dubbio la vocazione della categoria per gli equivalenti. Vale anche per i sindacati della Mg, che giovedì sono scesi in campo con insolita sincronia per ribadire la fiducia dei generalisti negli off patent: se ci sono resistenze nella prescrizione, non è per il generico in sé quanto per ciò che accade alle ricette quando arrivano in farmacia. Poi però le posizioni divergono: se per Snami e Smi occorrono interventi, per Fimmg invece la strada da seguire è quella della concertazione interprofessionale. «La regola» spiega il segretario generale, Giacomo Milillo [foto] «dice che quando il medico prescrive il generico indicando il produttore, il farmacista non può sostituire. Abbiamo avviato da tempo un dialogo con Federfarma (il sindacato nazionale dei titolari, ndr) e oggi questo principio è condiviso da entrambe le categorie. Non solo: con il contenimento del fenomeno degli extrasconti, anche la sostituzione generico su generico si è sensibilmente ridotta». Se Fimmg nazionale ridimensiona, a livello regionale si registrano opinioni più eterogenee. Per esempio in Toscana, la Regione dove si consumano più off patent: «Alcuni anni fa l’amministrazione aveva diffuso una circolare che vieta la sostituzione quando non c’è differenza di prezzo» osserva Vittorio Boscherini, segretario regionale della Fimmg «ma non tutti i farmacisti la rispettano. Stiamo monitorando il fenomeno, da parte nostra – per venire incontro alle farmacie – invitiamo i medici a prescrivere scegliendo tra tre o quattro marche di generico tra le più diffuse a livello nazionale». Stessa situazione in Puglia: «All’inizio dell’anno la Regione aveva emanato una delibera che consentiva la sostituzione solo branded su generico» spiega Filippo Anelli, segretario Fimmg regionale «ma i farmacisti l’hanno contestata e di fatto viene applicata raramente. Il fatto è che la sostituibilità è un’anomalia, fosse per me sarebbe da rimuovere». Pure in Veneto i rapporti tra medici e farmacisti rimangono tesi, tanto che a fine mese sul tema è previsto un convegno organizzato direttamente dalla Fimmg locale: «Da tempo siamo al lavoro sull’argomento» spiega il vicesegretario regionale Domenico Crisarà (uscente, perché domani ci saranno le elezioni del nuovo direttivo) «tanto che a breve apriremo un tavolo con Federfarma Veneto per trattare dei rapporti tra le due professioni. Ma sui generici non è soltanto un problema di sostituibilità, che pure esiste: va ripensata l’intera politica degli equivalenti e soprattutto serve un orange book, sul modello americano».
DoctorNews – 16 maggio 2011