Dovrebbe essere pubblicata per venerdì la lista di trasparenza degli equivalenti aggiornata con i nuovi prezzi decisi dall’Aifa un paio di settimane fa. E c’è parecchia attesa, perché soltanto questi elenchi potranno fugare gli interrogativi sollevati dalle anticipazioni dei giorni scorsi sulla manovra dell’agenzia: i tagli (dall’8 al 40% su circa 4 mila confezioni, come hanno scritto i giornali) si applicano ai prezzi di vendita oppure al tetto di rimborso? Non è un dubbio di poco conto, perché se fosse vera la seconda c’è il rischio che nel caso in cui le aziende non abbassassero velocemente i prezzi, gli italiani si troverebbero a pagare di tasca propria differenze anche importanti. Molti non capirebbero e per medici e farmacisti sarebbero grattacapi difficili da gestire.
Nell’attesa, tra i medici di famiglia c’è anche sulla manovra dell’Aifa esprime commenti decisamente fuori dal coro. È il caso di Saffi Ettore Giustini [nella foto], responsabile area Farmaco della Simg e componente della Ctr (Commissione terapeutica regionale) della Toscana. Per lui, dal taglio dei prezzi sugli equivalenti qualcosa di buono ai prescrittori dovrebbe venire.
Giustini, si spieghi: Assogenerici ha già fatto sapere che l’intervento dell’Aifa mette a rischio il futuro di diverse aziende, lei invece applaude? «Applaudire no, ho il massimo rispetto per chi rischia il posto di lavoro. Ma dico che forse un intervento come quello disegnato dall’Aifa riuscirà a risolvere alcuni dei problemi che oggi frenano prescrizione e consumo dei generici».
E cioè? «In questo paese il sistema della quota di rimborso al prezzo più basso ha determinato la proliferazione di una miriade di piccoli produttori, che si sono messi a fabbricare equivalenti "come copie", acquistando da contoterzisti e riconfenzionando. Un panorama ristretto di aziende, di dimensione nazionale o multinazionale, consentirebbe all’Aifa e all’Istituto superiore di sanità controlli ispettivi più agevoli e contribuirebbe a togliere ai medici ogni sospetto su qualità e affidabilità dei prodotti».
A dire il vero i medici dicono sempre che non prescrivono abbastanza perché temono la sostituibilità… «Anche su questo tema la manovra dell’Aifa finirebbe per semplificare. Meno produttori – i più noti – e quindi meno opzioni ai farmacisti per sostituire. E meno problemi di magazzino per le stesse farmacie».
DoctorNews – 11 aprile 2011