Critico il Presidente di Farmindustria Sergio Dompé sugli emendamenti alla Manovra: se approvati "sarebbero doppiamente iniqui per l’industria farmaceutica" perché l’aumento della quota di remunerazione per le farmacie potrebbe finire ingiustamente a carico delle aziende. La riduzione del 3,65% dei margini dei grossisti potrebbe diminuire ulteriormente il margine dell’industria, che è già il più basso fra i principali paesi europei. Inoltre, la "farmaceutica è già chiamata a contribuire con i 600 mln di euro di risparmi sui medicinali equivalenti, oltre che con gli oneri derivanti dallo spostamento di altri 600 mln di farmaci dall’ospedale al territorio. Una misura, quest’ultima, che determina un vantaggio cospicuo per le farmacie che si troveranno ora a distribuirli".
Alla vigilia delle votazioni in Commissione Bilancio sulla Manovra, Confindustria scende in campo in difesa dell’industria farmaceutica:"È inaccettabile che sulle aziende farmaceutiche, che hanno già subito pesanti tagli, anche in questa Manovra, vengano scaricati ulteriori oneri". La preoccupazione è per l’emendamento del relatore Antonio Azzollini (Pdl) che prevede la riduzione dei margini dei grossisti all’1,22%, rispetto al 3,65% della Manovra, lasciando alle aziende farmaceutiche di versare la parte restante dello sconto alle regioni fino al 31/12/2010, sulla base di apposite tabelle dell’Aifa.
Il Sole 24 Ore Pag.2 – 04/07/2010