Proseguono gli interrogatori di garanzia degli indagati di "Farmacopoli". Uno dopo l’altro, tutti, chi più chi meno, "vuotano il sacco". E agli inquirenti appaiono sempre più chiare le gravi responsabilità che riguardano i vertici dell’Aifa (l’agenzia del ministero della Salute che avrebbe dovuto vigilare sulla regolarità delle procedure seguite per l’immissione in commercio di nuovi farmaci e per il rinnovo delle autorizzazioni delle medicine già in commercio). Tanto che il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello avrebbe chiesto al Gip Sandra Recchione, l’applicazione di "misure interdittive" nei confronti dei vertici dell’Aifa. Nello specifico, i destinatari dei provvedimenti sarebbero il presidente, Nello Martini (già raggiunto da un avviso di garanzia) e Caterina Gualano (interrogata ieri), suo braccio destro. Le misure riguarderebbero il ruolo ricoperto dai due dirigenti all’int erno dell’Agenzia. Sarebbero sospesi da ogni loro incarico, a meno che non risultasse, nel corso dell’ inchiesta, la loro totale estraneità rispetto alle vicende corruzione contestate. Il Gip Recchione si sarebbe riservata di decidere in merito. Una riserva che già potrebbe essere sciolta nel giro di pochissime ore. Se il Gip dovesse far sue le richieste dell’accusa, Aifa, di fatto, risulterebbe decapitata e nell’impossibilità di svolgere ogni genere di funzione. A quel punto dovrebbe intervenire direttamente il Governo attraverso un provvedimento che, a questo punto, non potrà che essere quello del commissariamento. Una bufera che, giorno dopo giorno, cresce di dimensione e si arricchisce di nuovi capitoli e filoni d’indagine. Un sistema di corruzione diffuso e generalizzato, questa la tesi di Guariniello, che imponeva alle case farmaceutiche il pagamento di mazzette per consentire l’autorizzazione al commercio delle medicine. bardesono@cronacaqui.it
Torino Cronaca del 29/05/2008 p. 7
532 1 minuto di lettura