In alcune realta’ del nostro paese si e’ cominciato a tagliare i Livelli essenziali di assistenza (Lea) per trasferire al volontariato e al settore del no profit le competenze piu’ difficili, come quelle riguardanti i tossicodipendenti, i disabili e i malati cronici. A denunciare questa pratica e’ Domenico Iscaro, presidente dell’Anaao-Assomed, il sindacato dei medici dirigenti ospedalieri, riprendendo un dato emerso da un recente studio presentato da Confindustria. ”E’ un’operazione che va assolutamente smascherata – ha detto Iscaro a margine di una conferenza dei sindacati medici sul no alla devolution – e che alcune regioni fanno per far quadrare i conti del proprio bilancio. Anche se vincera’ il no, noi ci impegneremo per fare controinformazione, perche’ ci sono un sacco di cose che vanno cambiate e migliorate dell’attuale sistema sanitario”. Il buco dei conti in sanita’ dipende, secondo Iscaro, dal crescere della spesa, cui non corrisponde un adeguato finanziamento. ”Cio’ fa si’ che la forbice continui ad allargarsi – ha continuato – senza consentirci di fare una reale politica di programmazione, anche negli ospedali. Bisogna dunque rivedere il sistema organizzativo delle aziende sanitarie, che non riescono a funzionare e fare economia come si sperava, coinvolgendo i professionisti nella loro gestione. A poter decidere i percorsi diagnostici-terapeutici quindi non puo’ essere piu’ solo il dirigente dell’azienda che risponde al governatore regionale, ma e’ necessario che venga affiancato anche da un professionista medico e dai dipartimenti”.
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