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40 anni di malapsichiatria calabrese. “Informatori spacciatori di porcheria psicofarmaci con regalie sotto forma di assegni o viaggi per intere famiglie. E chissà quanto altro ancora”.

40 anni di malapsichiatria calabrese: dal Papa Giovanni di Serra d’Aiello ai lager legalizzati di oggi nulla è cambiato

L’articolo di certo Iacchitè parla della situazione di strutture per malati mentali in Calabria su cui non entriamo per nostra non competenza.. Parlando di malaffare dichiara:

“Gli affari non si limitano solo a quanto descritto finora. Vanno aggiunti i fornitori, coloro che spacciano (è questo il termine più adatto) le porcherie di psicofarmaci che vengono date ai pazienti, le regalie degli informatori scientifici sotto forma di assegni o viaggi per intere famiglie. E chissà quanto altro ancora”.

N.d.R.: Art. 595 del codice penale, il reato di diffamazione punisce “Chiunque, comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione” con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a milletrentadue euro. Si distingue rispetto all’ingiuria e alla calunnia commessa rispettivamente in presenza della persona offesa.  

Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a duemilasessantacinque euro.

Se l’offesa è recata col mezzo della stampa [5758bis] o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico [2699], la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a cinquecentosedici euro. (Fonte: Brocardi)

Si spera per Iacchitè, o chiunque sia, che abbia delle prove per dimostrare quello che dice, altrimenti compie un reato di diffamazione con tutto quello che comporta un reato del genere. Riportiamo l’articolo integrale.

Iacchitè – 26 febbraio 2025

Non ci arrendiamo. Dopo la tragica morte di Salvatore Iaccino a Villa degli Oleandri in circostanze realmente poco chiare e sulle quali sono in corso febbrili indagini da parte delle forze dell’ordine ma anche dei familiari dello storico ultrà cosentino e del loro legale (che sarà nominato ufficialmente oggi), continuiamo a tenere accesi i riflettori sugli “squali” che continuano a lucrare sulla salute mentale. Che fanno parte a tutti gli effetti di quelle logge massoniche coperte e deviate che accomunano gli sporchi e squallidi interessi della malapolitica e della malasanità corrotta. 

Da giorni stiamo passando in rassegna l’impero del Gruppo C., proprietario non solo di Villa degli Oleandri e di Villa Verde ma anche di altre strutture-lager tra le quali spiccano anche la Tirrenia Hospital a Belvedere e il Clinic Center di Rogliano. E da giorni stiamo raccogliendo drammatiche testimonianze dei familiari dei pazienti che puntualmente perdono la vita in queste strutture.

Nonostante queste strutture siano accreditate e ricevano soldi a palate dalla Regione, i pazienti devono pagare ugualmente belle somme, vengono imbottiti di farmaci diventando dei sonnambuli (per non dire zombie), il personale è scarso perché più soldi hanno e più vogliono intascare e non fa altro che rispondere agli ordini dei titolari, che non si fanno scrupoli per “fare fuori” i soggetti più scomodi come possono essere stati Salvatore Iaccino o Gianmatteo Broccolo. Come si suol dire dalle nostre parti “l’abbutto un crida aru diunu” (il sazio non crede al digiuno). La povera gente che ci incappa non ha scampo: per questi carcerieri travestiti da medici valgono più i milioni di euro in banca (e parliamo anche dei soldi dei pazienti stessi) che la vita umana… E ormai in Calabria lo sanno tutti che tra Rsa e cliniche c’è una “mafia” che è molto peggio di “Cosa Nostra”.

Oggi intanto cominciamo col dire che le comunità alloggio e le case famiglia – che dovrebbero rappresentare l’alternativa a queste cliniche psichiatriche disumane – sono boicottate a discapito di un sistema clinico sanitario speculativo, che arricchisce gruppi bene individuati. Non solo il Gruppo C., sia chiaro, ma anche altri famigerati gruppi come i G. e C., tanto per citare quelli che ci fanno più schifo, al pari di Crispino.

Nonostante comunità alloggio e case famiglia costino meno e portino avanti un modello d intervento umanizzante e di socializzazione, in Calabria ormai sono state soppiantate dagli squallidi interessi massomafiosi di questa gentaglia, che continua spudoratamente ad arricchirsi con la complicità dei politici di tutti i colori che si alternano alla guida della Regione Calabria e continuano a finanziarli incuranti delle tragedie che avvengono in quelle mura.

Il primario di Psichiatria di questi posti abbandonati da Dio e dagli uomini ma che rendono milioni e milioni, era ed è ancora il più potente in assoluto rispetto a tutte le discipline sanitarie, una specie di sultano. Del resto, basta ricordare lo scandalo dell’Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra d Aiello per farsi un’idea precisa di quello che diciamo.

Tutti ricordano il prete arrestato, il famelico don A. L., che aveva lucrato milioni e milioni per i suoi affari personali. Tutti ricordano gli 800 malati trattati come relitti umani, il personale appartenente ai residenti, autoctoni, del Comune, un bacino elettorale enorme, a beneficio dei politici di turno, tutti ovviamente prodighi a tutelare questo marciume. Ma c’erano e ci sono ancora anche altre strutture del genere, come a Reggio Calabria, nel rione Modena. Stiamo parlando di lager legalizzati, lo sanno tutti. Ogni tanto ritornano alla ribalta per qualche fatto eclatante di cronaca come quello di Salvatore ma poi puntualmente cala il silenzio.

E gli affari non si limitano solo a quanto descritto finora. Vanno aggiunti i fornitori, coloro che spacciano (è questo il termine più adatto) le porcherie di psicofarmaci che vengono date ai pazienti, le regalie degli informatori scientifici sotto forma di assegni o viaggi per intere famiglie. E chissà quanto altro ancora.

Tutto questo schifo sta tornando alla grande, alla faccia dell’unica riforma culturale, quella di Basaglia, della sanità italiana. In aggiunta l’assessorato al welfare (stato sociale) non ha mai avuto in Calabria una identità propria, sempre affiancato ad un altro assessorato: ora l’Agricoltura, ora i Trasporti, governato da cataplasmi, come per esempio la S.… o da altri squali sempre più famelici come l’assessore G. cedrone, che finanzia un sacco di delinquenti avendo anche la delega al ramo. E lo squallore umano è ancora più grande, con decenza parlando. In Calabria, infine, non esistono comunità psichiatriche per minori ed è un problema enorme, basti pensare solo ai casi di disturbi alimentari. Questa, in estrema sintesi, è la fotografia di 40 anni di malapsichiatria calabrese, che continuano a mietere vittime senza che nessuno muova un dito per cambiare qualcosa. 


N.d.R.: Abbiamo omesso i nominativi citati da Iacchitè per non essere complici della diffamazione di questo individuo. Ovviamente qualsiasi opinione, consiglio, comunicato o altre informazioni espresso o rese disponibili nell’articolo riportato non è attribuibile a Fedaiisf bensì all’autore.

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Redazione Fedaisf

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