18.03.11 – OGGI.it
Le lettere della settimana
“Farmaci innovativi? L’industria ne crea davvero pochi”, di Silvio Garattini. Risponde Assobiotec
La scoperta di nuovi farmaci sembra essere in aumento. Ma se si analizza criticamente che cosa essi offrono, possiamo constatare che si tratta di farmaci ripetitivi. Che non apportano alcuna reale innovazione. Le autorizzazioni sono facili, perché secondo la legislazione europea, i nuovi farmaci non devono mostrare un effetto aggiunto; devono solo documentare qualità, efficacia e sicurezza, caratteristiche certamente importanti, che tuttavia ignorano i meriti dei farmaci già esistenti. In altre parole, i nuovi farmaci, non dovendo dimostrare alcun vantaggio attraverso ricerche comparative, possono essere anche inferiori a quanto già offre la terapia. L’unica cosa sicura è che il loro prezzo è… sempre superiore a quello dei farmaci già in commercio. E’ il caso, per esempio, dell’area dei farmaci antitumorali, in cui regna un grande fervore, perché le approvazioni vengono accordate anche sulla base di pochi dati e senza adeguate evidenze.
Data l’emotività che regna in questo campo, infatti, qualsiasi farmaco antitumorale verrà difficilmente rifiutato per il rimborso nei Paesi europei. Non e` popolare dirlo, ma certo è che molte risorse oggi destinate ai nuovi farmaci antitumorali, con le dovute eccezioni, potrebbero essere utilizzate assai meglio nell’interesse degli ammalati.
La carenza nell’innovazione farmaceutica sta creando un altro problema: la diminuzi